i cellerini in città sono ovunque, braccano gli africani agli angoli delle strade,fieri dei loro maganelli, io dico una solo parola, ripetuta all'infinito:
Oggi è uscito questo articolo su e polis milano. Ditemi voi cosa ne pensate. un saluto,
Marta
I rappresentati della comunità peruviana si sono scusati per il comportamento dei “selvaggi” che hanno causato gli scontri con i vigili avvenuti a parco Cassinis. È importante riconoscere questa presa di distanze per tutelare l’immagine dei moltissimi lavoratori sudamericani onesti. Ma non è la prima volta che commercianti stranieri si oppongono violentemente al rispetto delle norme, com’è successo a chinatown e prima ancora sui navigli da parte di un gruppo di senegalesi.
L’insubordinazione alle forze dell’ordine è un fatto particolarmente grave, perché significa che queste persone non solo trasgrediscono le leggi, ma non riconoscono l’autorità dello Stato Italiano.
Tutti sappiamo che l’integrazione è una condizione necessaria per la legalità, ed è un processo lungo e complicato. Va tenuto presente che molti migranti arrivano da paesi meno democratici del nostro ma con un forte ideale di patria, leggi intransigenti e punizioni severe. Il relativismo morale - e legale - del nostro paese sconcerta gli stranieri. D’altra parte l’immigrazione di massa ha coinciso in Italia con un periodo di profonda crisi dell’identità nazionale: gli stessi italiani non rispettano le leggi del proprio paese, non si riconoscono nei propri rappresentanti, in parlamento come nelle strade. Come possiamo pensare di assimilare culture diverse se per primi non sappiamo bene con quali criteri ci orientiamo? Il punto di vista di uno straniero mette in luce i nostri difetti e può offrirci un’occasione per migliorare.
@marta: cos'e' successo a parco Cassinis? detto questo, direi che il discorso e' complesso, anzi semplicissimo: nella stragrande maggioranza dei casi in Italia il potere e' un potere personale, non un servizio alla comunita'. Se lo fosse io mi riconoscerei in chi lo esercita, al momento vedo solo qualcuno di prepotente. Il discorso vale per il politico che si fa portare in ambulanza per evitare i blocchi o che fa altre furbetterie ma anche per il poliziotto che esercita la manganellata senza ragione. C'e' bisogno di regole condivise e senso civico? Si'. Il confronto con altre culture ci porta a migliorarci? Si spera di si'. Io almeno a questo ho sempre creduto, pero' il problema e' molto vasto.
Se la vigna dà buon vino, lieto inverno al contadino!
"Vignette: una al giorno, vecchie e nuove. Soprattutto nuove. Sfornate calde.
Assolutamente necessario, almeno per me.
Esercizio di autodisciplina, come levare i capelli dalla doccia.
E poi un blog di vignette altrove impubblicate io non l'ho ancora mai visto".
Scrivevo così, otto anni fa. Adesso ci sono facebook e twitter, tumblr e pinterest e cazzi e smazzi, ma questo blog é ancora qua. Senza pubblicità e menate del genere. Arrivato a mille cose messe, ho smesso di contare, e di essere costante. E questo parecchio tempo fa. "Io canto quando posso e dove posso, quando ne ho voglia e senza applausi o fischi : vendere o no non passa tra i miei rischi, non comprate i miei dischi, e sputatemi addosso".
Sono grafomane e trovo geniale la capacità sintetica della vignetta: adoro i vecchi linus, cannibale, il male, frigidaire, l'enragé, cuore e decine di autori tra i più diversi e disparati, che parlano di cose che succedono, di stati d'animo, di strati d'anima, di sbrocchi poetici e politici, con tutte le sfumature possibili di tratto e di istinto.
Il mio segno è così, semplicemente necessario, buttato fuori e basta.
Niente matite, niente bozzetto. Una risma di carta da fotocopia e un pennarello da 1 euro e 50, talvolta qualcos'altro se capita a tiro.
Viva la punta grossa, sperando che il critico appostato non la prenda per complesso del pene piccolo.
Quando ho tempo, con qualcosa da bere e possibilimente da fumare, e sempre con la migliore delle compagnie possibili, sul tavolo della cucina compaiono i miei pupazzetti.
Di 'sta roba, nel tempo, ne ho accumulata a tonnellate.
Se poi finora non ci ho mai fatto un cazzo, è che al mio profilo migliore fondamentalmente non va mai di fare un cazzo.
rizlaplus(at)excite(punto)it
8 commenti:
effettivamente e' un paese con gli one!
i cellerini in città sono ovunque, braccano gli africani agli angoli delle strade,fieri dei loro maganelli, io dico una solo parola,
ripetuta all'infinito:
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE VIVOLUZIONE
l'unica soluzione é....
http://www.youtube.com/watch?v=mjibOQTEpzk&mode=related&search=
http://www.youtube.com/watch?v=
mjibOQTEpzk&mode=
related&search=
Oggi è uscito questo articolo su e polis milano. Ditemi voi cosa ne pensate. un saluto,
Marta
I rappresentati della comunità peruviana si sono scusati per il comportamento dei “selvaggi” che hanno causato gli scontri con i vigili avvenuti a parco Cassinis. È importante riconoscere questa presa di distanze per tutelare l’immagine dei moltissimi lavoratori sudamericani onesti. Ma non è la prima volta che commercianti stranieri si oppongono violentemente al rispetto delle norme, com’è successo a chinatown e prima ancora sui navigli da parte di un gruppo di senegalesi.
L’insubordinazione alle forze dell’ordine è un fatto particolarmente grave, perché significa che queste persone non solo trasgrediscono le leggi, ma non riconoscono l’autorità dello Stato Italiano.
Tutti sappiamo che l’integrazione è una condizione necessaria per la legalità, ed è un processo lungo e complicato. Va tenuto presente che molti migranti arrivano da paesi meno democratici del nostro ma con un forte ideale di patria, leggi intransigenti e punizioni severe. Il relativismo morale - e legale - del nostro paese sconcerta gli stranieri. D’altra parte l’immigrazione di massa ha coinciso in Italia con un periodo di profonda crisi dell’identità nazionale: gli stessi italiani non rispettano le leggi del proprio paese, non si riconoscono nei propri rappresentanti, in parlamento come nelle strade. Come possiamo pensare di assimilare culture diverse se per primi non sappiamo bene con quali criteri ci orientiamo? Il punto di vista di uno straniero mette in luce i nostri difetti e può offrirci un’occasione per migliorare.
Giorgia Fracca
@marta: cos'e' successo a parco Cassinis?
detto questo, direi che il discorso e' complesso, anzi semplicissimo: nella stragrande maggioranza dei casi in Italia il potere e' un potere personale, non un servizio alla comunita'. Se lo fosse io mi riconoscerei in chi lo esercita, al momento vedo solo qualcuno di prepotente.
Il discorso vale per il politico che si fa portare in ambulanza per evitare i blocchi o che fa altre furbetterie ma anche per il poliziotto che esercita la manganellata senza ragione.
C'e' bisogno di regole condivise e senso civico? Si'.
Il confronto con altre culture ci porta a migliorarci? Si spera di si'. Io almeno a questo ho sempre creduto, pero' il problema e' molto vasto.
Siamo proprio un Paes...one.
giorgia mi rispondi? sono Cino
mail biocp@nf.au.dk
Posta un commento