Un fiore per Agostino
(ricordi adolescenziali / 2)
Bang.
Dodici anni fa, proprio oggi.
Era il 1994.
Più indietro era il 1983
e li avevo io siennò 12 anni.
I giorni delle medie
in un quartiere di prati e basta:
il pallone come necessità,
il calcio uno sport
non ancora uno spot.
Quanti autografi ci hai dato, Agostino,
a noi petulanti dodicenni
che venivamo a casa tua
con la scusa di giocare o studiare
con quel pirla di tuo figlio?
A me personalmente, centinaia.
Regalati tutti. Oppure persi.
Come qualcosa che non sai
che un giorno finirà.
Con la maglia bianca nella foto
in cui sparavi imprendibili bordate
o con quella giallorossa di una volta
nella foto in primopiano,
la stessa maglia
di contichiericopruzzoancelottifalcao.
Nemmeno una me ne è rimasta.
Quanto tempo ho speso
a replicare quella firma
nei giorni in cui determinavo
la mia firma
e la mia forma.
Ancora adesso
la mia F è come la tua A.
Poi non so cosa è successo
non so nemmeno perché
vi dico questo.
E' solo che
ora che il calcio
è diventato quella merda che è
io vorrei dedicare un fiore
ad Agostino Di Bartolomei.
Il capitano della Maggica.
martedì, maggio 30, 2006
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3 commenti:
... !
bravo Filippo ;-)
hehe
alcune delle prime parole che mi sono state insegnate dalla famiglia che mi ha cresciuto recitavano così:
maggica roma
indelebili
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